私自身も (essere me stessa)

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    [Throw a stone at me if you have done as much as I did]

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    WEII!
    inserisco il quinto capitolo! spero vi piaccia e spero di inserire il sesto il prima possibile! ;)

    Capitolo 5
    Memoria



    Era rimasto senza parole, continuava a camminare senza dire una parola e quel silenzio mi stava seriamente facendo perdere la calma. Quella donna non doveva venire, non doveva presentarsi e trattarmi in quel modo, ma forse ero stata troppo avventata?

    Forse dovevo tornare con lei a Tokyo?
    *Stai scherzando vero?*
    No che non scherzo … da quando sono qui, sono successe troppe cose e mi sto affezionando troppo alle persone di questa piccola città. Non devo affezionarmi.
    *Non scappare ..*
    Devo andarmene.
    *Se te ne vai sarà peggio.*
    Sarà peggio per queste persone se resto qui.
    *Soffrirai … di nuovo.*
    Soffriranno loro se resto.
    *Ragiona. Ci sono un miliardo di soluzioni! E te scegli la fuga?*
    Non voglio scappare … sconsidariamola una ritirata tattica.

    Il vento si alzò improvvisamente e un brivido mi pervase lungo la colonna vertebrale. Scossi il capo e notai subito che Shota si era fermato e mi guardava di sottecchi.
    I suoi occhi seri mi scrutavano, come a cercare la verità dentro i miei ricordi. Mi dispiace per lui, ma il passato è segregato in un angolo della mia memoria, chiuso a chiave, incatenato.
    Sospirò e tornò a camminare e guardare per terra.

    *Come sei stupi..*
    Non lo sono. Sto solo cercando di prevenire l’inevitabile.
    *Pensi davvero che arriveranno?*
    Se è venuta quella donna, verranno anche loro … presto.
    *pff*
    Ma sto parlando con me stessa? (guardai di lato, tenendo lo sguardo sulle montagne in lontananza)
    *Sei te che hai iniziato!*
    Ma basta! Sto impazzendo … in più la mia coscienza sembra una str…
    *So qua eh*
    Fa finta di nulla Isa.

    Shota con un gesto veloce mi aveva risistemata sulla schiena, senza accorgemene stavo scivolando.
    -Peso?- chiesi con un fil di voce. Forse nemmeno mi aveva sentita.
    -No ..- il suo tono sembrava .. preoccupato?
    -Senti … -
    -Non dovevo mettermi in mezzo, chiederti della tua vita, so per certo che ne hai passate di tutti i colori, e io non sono qui per forzarti a parlarmene- disse tutto d’un fiato, senza pause e faticavo a cogliere il senso della frase completa, all’inizio.
    -Mi dispiace …- sospirai.
    Si era fermato e mi guardava da sopra la spalla.
    -Per cosa?-
    *Dice così, ma guarda com’è curioso ora!*
    Zitta!
    -Per … ecco- guardai di lato. Non sapevo come iniziare e mi sentivo terribilmente in imbarazzo. -Devi sapere che in realtà io ..-
    -ISAAAAAAAA!-
    Una voce stava urlando il mio nome in lontananza. Era una voce talmente familiare, una voce che conoscevo troppo bene per dimenticarla. Non poteva essere. Stavo davvero impazzendo?
    *Almeno non dare la colpa a me!*
    Ma-vuoi-chiudere-quel-beccoo?! Cavoletto di san Carlo!
    Una figura snella, veloce come il vento, si stava avvicinando a me e Shota, il quale sicuramente non sapeva più cosa pensare.
    E io ancora non ci potevo credere.
    Obbligai Shota a lasciarmi scendere. Non mi importava più della neve, dei piedi scalzi e se avessi preso una polmonite, ma quello che avevo davanti era un miracolo.
    Lentamente accelerai il passo, finché non mi ritrovai in una specie di corsa disperata con un’espressione ipnotizzata in viso. Abbracciai quel piccolo essere, la tenni stretta a me, quasi la strozzavo. Non riuscivo a parlare. Mi staccai dall’abbraccio, la guardai per assicurarmi che fosse lei, e la riabbracciai come se il destino volesse togliermela di nuovo.
    -Isa … non respiro..- mi staccai. E feci un passo indietro. -Ma sei scalza!-
    -Ma sei viva cogliona!-
    -Da quando dici queste parole?- rise. Mi era mancata la sua risata.
    -Non ci credo …-
    -Sono qui davanti a te, credici Isa!- mi diceva con la sua vocina allegra. Mi sorrise a 32 denti facendo scorrere i capelli sulla spalla.
    -Non riesco a crederci … non so che dire … è così..- non riuscivo a far uscire le parole. Per tutti questi anni la credevo morta. Credevo di averla persa. E ora era qui davanti a me!
    Che cazzo succede oggi?
    Portai una mano a coprirmi il viso. Non volevo che mi vedesse piangere.
    -Scusa, Isa, ma non potevo venire prima, e sai il perché … ti devo spiegare cosa succede- mi guardò seria.
    -Devi aiutarmi.-
    La guardai perplessa.
    -Ehm …- una voce aveva interrotto lo scambio di sguardo che stavo avendo con la nanetta davanti a me.
    -Oh! Il tuo fidanzato?- chiese lei fiondandosi di fronte a Shota per guardarlo meglio.
    Gli tese la mano e disse allegramente: -Piacere! Io sono Tina, la sorella minore di Isa!-



    WOW! oggi mi è venuta un'illuminazione per questa storia e finalmente so precisamente come voglio che questa storia vada.
    Spero vi sia piaciuto... mi spiace, forse è un po' più corto degli altri, ma rimedio con il prossimo.
    Tante, ma TANTE spiegazioni deve darci questa TINA u.u
    (biricchinaa!)
    Comunque, mi scuso per eventuali errori di battitura e beh, PASSO E CHIUDO! Al prossimo capitolo!


    *DawN*

     
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  2. Myra Collins
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    Ciao, complimehti per la ff!! Mi chiedevo se avessi ancora intenzione di portarla avanti.. Mi piace tanto come storia e scrivi anche bene
     
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31 replies since 28/4/2015, 14:28   1349 views
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